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Pavimenti in resina: una guida alla scelta

I pavimenti in resina non sono certo una novità di mercato, ma comprenderne il panorama é spesso molto difficoltoso. Una "guida alla scelta" semplice ed intuitiva può essere uno strumento utile per destreggiarsi in questo mondo. 

Non è certo una novità, i pavimenti in resina rappresentano da almeno un trentennio una scelta vantaggiosa nella realizzazione o ristrutturazione di aree industriali. I rivestimenti in resina offrono moltissimi vantaggi tecnici pratici, in quanto rendono una superficie industriale impermeabile, facilmente pulibile, adatta ai più severi standard igienici e di gradevole aspetto estetico. Grazie allo spessore di soli 3-10 millimetri le pavimentazioni resinose possono essere posate sopra vecchio pavimenti senza necessità di importanti adeguamenti alla struttura esistente. Altra caratteristica fondamentale che ha decretato il grande successo dei pavimenti in resina è l’assenza di giunti e fughe, quindi la possibilità di ottenere superfici monolitiche, di eccellente aspetto estetico e senza zone soggette ad un possibile accumulo di sporcizia e polvere. 

Le pavimentazioni in resina si sono poi evolute negli anni sino ad essere applicate in ambienti domestici; tali pavimentazioni vengono però oggi realizzate in resina cementizia, mirata a riprodurre l’effetto estetico del cemento spatolato, la quale non ha nulla in comune con le materie prime utilizzate in ambito industriale. Ma come vengono realizzati i pavimenti in resina? è fondamentale partire dalla valutazione dei sottofondi da rivestire, i quali devono essere rigidi, solidi, privi di parti in distacco o gravemente deteriorate. I sottofondi ideali per il rivestimento sono rappresentati da pavimenti in cemento-calcestruzzo, massetti in sabbia-cemento, piastrelle, clinker, etc. Una volta accertata la qualità del sottofondo è assolutamente indispensabile procedere ad una adeguata preparazione mediante macchine pallinatrici o scarificatrici, in grado di rendere la superficie ruvida, pulita e quindi idonea ad essere rivestita. I pavimenti in resina non si realizzano mai in un unico strato ma generalmente con tecniche multistrato, composte da Primer (promotore di adesione al sottofondo), uno o più strati intermedi, uno o più strati di finitura. In realtà questa descrizione è estremamente semplicistica in quanto i pavimenti in resina industriali sono di molteplici tipi, che si contraddistinguono generalmente per le tecniche applicative, gli spessori e le materie prime utilizzate. 

Tale sovraffollamento di prodotti porta inevitabilmente anche ad un po' di “caos”, in quanto il cliente medio che si approccia verso queste pavimentazioni si trova disorientato e difficilmente riesce ad individuare il prodotto adatto alle proprie esigenze 

Sul sito di ATEF pavimenti in resina trovate completissima “guida alla scelta”, la quale si pone come obiettivo di dare uno strumento semplice e di rapida consultazione per clienti e progettisti. La guida affronta le tipologie di pavimentazione come da norma uni8297. Sul mercato esistono altre tipologie di pavimenti in resina, le quali però non rientrano nelle caratteristiche previste da normativa.

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